Il Badalischio, si racconta che questo mostro sia nato nella Gorga Nera, un piccolo laghetto in prossimità della Fonte del Borbotto (Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi).
Il Badalisc, detto anche Badalisk o Badelisc è una figura mitologica della Valle Camonica. Secondo la tradizione è un essere mitologico che vive nei boschi, che ogni anno viene catturato nel periodo dell'epifania dai giovani e portato in paese.
Il Basilisco, secondo la Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, il basilisco sarebbe un piccolo serpente, lungo meno di venti centimetri e nonostante questo sarebbe la creatura più mortale in assoluto.
La Biddrina è un animale mitico che secondo la leggenda vive nelle zone umide della campagna della provincia di Caltanissetta.
La Coccatrice è una creatura leggendaria delle dimensioni di un drago o di una viverna, ma dall'aspetto di un gigantesco gallo, con alcune caratteristiche da lucertola.
Il Fauno è una figura della mitologia romana, una divinità della natura, in particolare della campagna e dei boschi.
La Gata Carogna nel folklore della Lombardia, più precisamente delle province di Bergamo e Cremona, la Gata Carogna è un mostruoso animale che infesterebbe i vicoli bui delle città.
Il Gatto Mammone, sarebbe un enorme gatto dedito a spaventare le mandrie al pascolo e avrebbe avuto movenze ed espressioni demoniache.
Il Gigàt è, nelle tradizioni folkloristiche lombarde, un felino di proporzioni enormi.
Il Lupo Mannaro o licantropo, questa figura compare ancora in epoca romana antica. Ne parla Gaio Petronio Arbitro nel frammento LXII del Satyricon ed è la prima novella in cui appare questa creatura.
La Salamandra era, secondo la credenza popolare, capace di attraversare le fiamme rimanendo illesa. Plinio ne parla nella sua Storia Naturale.
Lo Scultone, creatura rettiliforme simile ad un drago che uccideva uomini e animali presso Baunei (Nuoro).
La Strige era un uccello notturno di cattivo auspicio che si nutriva di sangue e carne umana come oggi addebitato al vampiro.
Il Tatzelwurm è una creatura leggendaria dell'arco alpino, descritta come un lucertolone con quattro o due sole zampe corte e la coda tozza.
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I verbi in italiano si coniugano per persona (1a, 2a o 3a) e per numero (singolare o plurale) del soggetto, per tempo (presente, passato, futuro), per modo (indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo, infinito, gerundio e participio) e talvolta per genere (maschile o femminile) del soggetto o dell'oggetto. A differenza di altre lingue (ad esempio dell'inglese o del francese) non è obbligatorio porre prima del verbo il pronome personale soggetto dato che le desinenze tra le diverse persone utilizzate nella coniugazione solo raramente permettono ambiguità.
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